Alessia e Alberto: la meraviglia di sentirsi al centro

Quello di oggi non è un semplice articolo, non un semplice testo come un altro.

È la prima volta che provo l’emozione di mettermi dall’altra parte e scrivere da sposa e non solo da proprietaria di una Location.

 

Quello che ti racconterò oggi, infatti, è il MIO matrimonio, il MIO giorno perfetto, e in un certo senso uno dei momenti più intensi e singolari della mia vita.

 

Da subito mi è sembrata naturale l’idea di festeggiare a Tenuta Restelli: per me è la mia seconda casa, l’unico posto dove avrei mai potuto pensare di festeggiare un giorno così importante. 


Per questo oggi posso regalarti il mio punto di vista non più solo di chi gestisce una location ma anche chi si è sposato qui e ha visto tutto sotto un altro aspetto.

Cominciare ad organizzare il matrimonio: da dove partire?

 

Incominciamo dalle tempistiche di organizzazione: posso dire senza timore di peccare di presunzione che il nostro è un vero e proprio matrimonio record: è stato organizzato in meno di un mese!

 

Eh si, come il classico ciabattino con le scarpe sempre rotte, anche chi organizza matrimoni può finire a dedicarsi al proprio solo all’ultimo! 

 

Ciononostante non potrei essere più felice del risultato finale e della giornata, nonchè delle emozioni incredibili che ho vissuto.

Ho puntato tutto sulla festa perché volevo che ci fosse musica e divertimento per tutti, quindi in ogni momento del nostro matrimonio il  ballo è stato sempre presente

 

Un matrimonio in un mese si può fare? Assolutamente si! Lo consiglierei anche a chi non fa parte del settore? Decisamente no! Molto meglio avere tanto tempo per potersi dedicare a decidere con calma e a gustarsi meglio i preparativi!

 


Lasciare il timone…. che fatica!

 

La cosa più difficile in assoluto del mio matrimonio? Essere la sposa!

Per me è stato difficile non essere dietro le quinte, alla mattina durante i preparativi, il fatto di non essere presente in villa ad allestire e sovrintendere i lavori mi creava ansia.

Per fortuna in location avevo lasciato mio fratello con Mattia e Janette che si occupano ormai da anni degli allestimenti, quindi sapevo di essere in una botte di ferro e mi sono fidata!

 

Quando dalla chiesa siamo arrivati in tenuta per me era più bella che mai.

Vedere la nostra location con gli occhi di una sposa mi ha permesso di accorgermi di tantissimi dettagli che non avevo mai notato prima.

 

Il momento più emozionante del mio matrimonio?

 

Non ho nessun dubbio in merito: è stato quando mio marito è venuto a prendermi a casa, incontrarsi in quel momento è stato un vero nodo allo stomaco.

 

Dopo esserci incontrati siamo arrivati in chiesa in quattro con anche i nostri figli, Giulia e Francesco.

 

In chiesa, oltre al nostro matrimonio, abbiamo anche celebrato il battesimo della nostra piccola Giulia.

 

Questo inverno avevamo già celebrato il nostro matrimonio in comune, ma per me che il  matrimonio in chiesa aveva un significato importante, perchè è indissolubile, per  cui volevamo un simbolo che ci legasse per l’eternità, volevamo fare qualcosa di solo nostro 

 

La festa finalmente!

 

Dopo la malattia di mia mamma Gianna e la situazione difficile di mia figlia devo dirti che questo è stato un anno davvero complicato per la nostra famiglia.

Per il nostro matrimonio volevamo condividere un momento di spensieratezza con tutti, ballare, divertirci e passare un momento di vera serenità.

 

Durante il buffet degli antipasti abbiamo bevuto e ballato tutto il tempo!

 

Ci siamo spostati nella sala per la cena e abbiamo ballato anche li.

 

Il taglio torta

 

Dopo la cena ci siamo spostati in esterna per il taglio torta a bordo lago.

È stato uno dei momenti più emozionanti della festa, io non mi sono nemmeno resa conto di chi avevo davanti, vedevo solo il mio Alberto, mentre nell’aria suonava la nostra canzone “Senza parole” di Vasco e mi sono emozionata tantissimo.

Le bomboniere: un impegno importante per noi

 

Come bomboniera abbiamo fatto una donazione all’ospedale pediatrico di Firenze che inizialmente ha seguito nostra figlia Giulia.

Non ci piaceva l’idea di spendere soldi in oggetti inutili, quanto piuttosto sperare in un futuro migliore per la nostra e per tutti i bambini che sono seguiti dai reparti medici di tutta Italia.

 



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